Il Nepal è uno dei Paesi più poveri dell'Asia, che ha subito nel 2015 un terremoto devastante.
A seguito della iniziale risposta all’emergenza, una delle sfide più cruciali del Nepal è l’offerta di istruzione scolastica appropriata a quei minori che sono emarginati a causa dello stato socioeconomico, della classe sociale, della casta di appartenenza, del genere o dell’etnia, come anche per i bambini di strada e dei figli dei migranti che rimangono invisibili nel sistema attuale.
Nel 2019, in collaborazione con Street Child Nepal (Shaikshik Chetana) and Better Brick Nepal, abbiamo costruito di 5 scuole e 10 strutture igieniche all’interno di altrettante fabbriche di mattoni nella valle di Kathmandu, per garantire il diritto all’istruzione ai figli dei lavoratori migranti e sottrarli al lavoro nelle fabbriche.
La fabbricazione di mattoni nella vallata di Kathmandu, è una delle attività più importanti dell’economia del Paese. Qui sono impiegati per sei mesi l’anno 175.000 lavoratori migranti provenienti dalle caste inferiori e da gruppi emarginati, che soffrono di povertà, insicurezza alimentare e incertezza sul proprio futuro. Durante questo periodo le loro famiglie vivono nelle fabbriche con loro.
Si stima che dei circa 60.000 bambini presenti, il 66% di loro non ha mai frequentato la scuola. Senza un’istruzione, questi bambini non avranno mai la possibilità di liberarsi dalle catene della povertà estrema.
Ciascuna scuola ospita 40 bambini tra i 4 e i 6 anni i quali, oltre ad essere dotati di un’uniforme hanno un pasto quotidiano garantito. Gli insegnanti sono appositamente formati ed è garantito loro il salario e tutto il materiale didattico necessario.
Di questo progetto beneficeranno, ogni anno, 200 bambini, 10 insegnanti e 3200 persone (operai delle fabbriche di mattoni).
Il progetto è stato interamente finanziato da Children in Crisis Italy grazie anche ai fondi raccolti in occasione della Cena Charity Nobu Milano del 15 ottobre 2018. Ringraziamo di cuore tutti gli amici e sostenitori che vi hanno partecipato e soprattutto Armani/Nobu e gli Chef Antonino Cannavacciuolo, Antonio D'Angelo e Gennaro Esposito.